is why the gods in India become symbols of the energies of the Universe. These energies are approached through a creative process that is through rupa , their shape, and nama, the name. And so the gods are represented now in the form of images, gestures (mudras), characteristics, attributes, geometric abstractions (yantra) now through the sounds (mantras).
Regarding la raffigurazione degli dei attraverso immagini (murti) troveremo differenti forme della divinità a seconda dell’aspetto della manifestazione che si vuol rappresentare. Per esempio, l’aspetto divino femminile (Devi) prenderà la forma di Durga andando a rappresentare un femminile guerriero oppure di Parvati per riferirsi ad una concezione maggiormente accogliente dello stesso.
Nell’osservazione della rappresentazione di una divinità troveremo sempre delle caratteristiche peculiari:
- i gesti (mudra) che indicano le qualità della divinità
- gli attributi: le immagini che presentano un numero maggiore di attributi si riferiscono, di norma, alle divinità principali.
- cavalcatura: ogni divinità ha un suo veicolo anch’esso dotato di caratteristiche specifiche.
Sappiamo che nello Yoga molte pratiche sono proprio relate alle divinità e ai loro veicoli come se il praticante che “percepisce nel proprio cuore colui che dà la pace” (Jabala-darshana Upanishad 4,59) avesse bisogno di conoscere, di interpretare to transcend the first form.
In our journey through the Indian gods we observe in detail their characteristics and present them to always practice related.
For convenience and historical organization we have, finally, the gods divided into two main branches: the Vedic period and the medieval Relate to the Trimurti.
"The one, with no shades of color, occurs
through a secret plan, multicolored
effect of its multifaceted power.
That Be shining worlds in which they dissolve
And when one day be reborn
grant us the grace of intelligence "
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